Zènith di Firenze, 04/04/2021
Ill.ma Presidente della Commissione Europea Sig.ra Ursula Von del Leyen
Le scriviamo per esprimerLe gratitudine e piena condivisione su quanto da Lei espresso in termini di diritti e parità di genere durante la plenaria del Parlamento europeo. Siamo Sorelle massone italiane e come Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato da sempre lavoriamo sul tema dei diritti, del rispetto, dell'accettazione fra individui col fine ultimo di costruire una società più equa e giusta. Le esprimiamo vicinanza per il recente episodio di discriminazione come donna e come rappresentante di quei Trattati in cui sono espressi diritti umani fondamentali. La Sua indignazione è stata la nostra indignazione, i valori da Lei espressi in termini di parità di genere sono gli stessi per i quali noi ci battiamo e facciamo circolare nella società civile, per il miglioramento dell'Umanità. Nel Suo intervento al Parlamento europeo Lei ha sottolineato quanto la Convenzione di Istanbul sia importante per la difesa dei diritti di tutte le donne e per la difesa di quella parte silenziosa dell'universo femminile, oltre che dell'infanzia, che subisce discriminazioni e violenze senza potersi avvalere di tutele. Come Lei ha detto, a dieci anni dalla firma di questa Convenzione, che giustamente definisce “testo legale rivoluzionario e documento stimolante” è più che mai importante che anche gli Stati UE che ancora non l'hanno ratificata la sottoscrivano, così come è importante fare di tutto per fermare altri Stati che stanno pensando di retrocedere dalla firma della Convenzione. Noi cercheremo di fare la nostra parte nel sensibilizzare le comunità e la società civile sull'importanza che ha il Suo desiderio che la stessa Unione Europea aderisca alla Convenzione di Istanbul, così come faremo in relazione a tutti i crimini d'odio a cui Lei ha fatto riferimento. Nella Sua lettera d'intenti sullo stato dell'Unione il 16 Settembre 2020 Lei concludeva scrivendo che “per l'Europa è giunto il momento di indicare la strada che dalla fragilità conduce a una nuova vitalità”. Anche per noi questa è l'Europa in cui crediamo, nel motto da lei citato affinché si possa davvero essere “uniti nella diversità”.
Con ossequi e gratitudine. SGC Linda Leuci