Non la spada ma la parola illumini la via

FESTA DELL’ORDINE

2 dicembre 2023

ANNA MARIA VALTANCOLI 33°gr.

S.G.C. ad vitam

Grande Oratrice del SCFI

Prima esecuzione assoluta “IL SANGUE E LA PAROLA” non la spada ma la parola illumini la via CANTATA per voce recitante, soli, coro e orchestra si era svolta in Piazza del Quirinale a Roma, il 22 luglio 2022 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello Stato e di esponenti della società civile, promosso dalla Corte Costituzionale che ha sede nella stessa piazza.

Testo di Nicola Piovani e Paola Ponti liberamente ispirato a le “Eumenidi” di Eschilo e ai lavori preparatori della Costituente italiana. Musica di Nicola Piovani

Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera di Roma, con le due voci di soprano Maria Agresta e Maria Rita Combattelli e con la voce recitante di Andrea Pennacchi.

NON LA SPADA MA LA PAROLA ILLUMINI LA VIA

L'otto settembre u.s. ho visto in TV su RAI Cultura la rappresentazione dell'opera intitolata

“IL SANGUE E LA PAROLA”e mi ha colpito il sottotitolo:

NON LA SPADA MA LA PAROLA ILLUMINI LA VIA, così ho cercato il testo.

Attraverso i versi tratti dalle EUMENIDI di Eschilo, dove si celebrano i principi della civiltà del diritto, risalenti a oltre 2500 anni fa, quando, nel 621 a.C., la prima legge ateniese istituì il primo Tribunale della città e si affermò, così, un nuovo ordine, non più affidato alla vendetta e alla violenza ma alla ragione, alla parola, al confronto degli argomenti. L’Opera si ispira, a questi due momenti cruciali della storia, nei quali il sangue lascia il posto alla parola, la vendetta alla giustizia, la guerra alla pace. Valori che anche nel nostro presente vanno vivificati e difesi.

Riporto qui l'estratto dalla presentazione del Maestro Piovani, che meglio non avrei saputo dire con parole mie:

Nell'Orestea di Eschilo rimasi sorpreso dai versi di Atena nelle Eumenidi di 2480 anni fa :

Nei suoi versi Eschilo, da ex guerriero combattente, lancia un appello di non-violenza, di convivenza, di pace, attraverso la voce di Atena. Ho cercato di mettere in musica i preziosi discorsi teatrali di questa divinità, che fa appello all’animo pacifico dei suoi concittadini.

Non più la violenza per dirimere questioni, ma il dialogo.

Non più la spada per vincere,ma il pensiero per convincere

Non più il campo di battaglia, ma il tribunale dell’Areopago.

Non più il sangue ma la parola.

Nell'ORESTEA l’ombra vendicativa di Clitennestra aizza le Erinni, a perseguitare suo figlio Oreste che l'ha uccisa per vendicare la morte del padre Agamennone da lei ucciso.. Le Erinni sono l’antica forma della vendetta e l’ombra di Clitennestra risveglia il loro antico, nefasto istinto all’odio, padre della guerra. E le Erinni rispondono e cantano: .

La vendetta che lacrima sangue,

scorra tanto sangue.

Nei cieli bui

la collera chiama morte

chiama guerra

chiama sangue, scorre tanto sangue.

Oreste fugge sconvolto e raggiunge il Tempio di Atena, perché solo la dea, attraverso la forza della ragione, potrà giudicarlo e salvarlo. Solo la ragione può giudicare. Solo la ragione può salvare o condannare. La dea guerriera della sapienza, accoglie Oreste nel tempio. Lo ascolta, così come ascolta le Erinni. Solo chi ascolta può giudicare. Solo chi ascolta può salvare o condannare. Atena ascolta. E alla fine parla e si rivolge alle Erinni:..................

Ora calate le armi

silenti fugate l’inconscia empietà.

Sangue non chiami più sangue.

Non domini più la vendetta.

Straniere mai più non soffiate

fratelli contro fratelli ancora ahimè

e l’arma che fa luce alla giustizia nelle tenebre

sia la parola.

E la parola troverà la strada della verità

................

Qui sotto il sole non più vendetta.

E la parola illumini la via.

Sua è la sovranità.

....................

E coscienza e conoscenza nutriranno la giustizia.

ATENA cerca di convincere le Erinni, che si scatenano contro ma …...E’ a questo punto che Atena si esprime in tutta la sua potenza. Non combatte le Erinni, non raduna eserciti, non risponde alla violenza con la violenza, ma affronta le Erinni con la quieta forza della persuasione:e le convince con la Parola:

Voi volete portare il terrore su questa terra: no, ….........non soffierete nei miei cittadini un ardente spirito di morte, fratelli contro fratelli. La forza della Verità rende serena la mia lingua.”

Atena ha vinto. Ha convinto le Erinni. accogliendole. Le dee della vendetta calano le armi e la vendetta non è più una virtù. Le Erinni ripudiano il furore e diventano Eumenidi, le benevole divinità della giustizia.

ATENA si rivolge al Pdre Zeus ed è festa sul colle d’Ares, oggi sul sangue vince la Parola.

La luce della mente vince sull’oscurità della vendetta.

E la strada dalla pace sarà illuminata

Dopo la rappresentazione il Maestro Piovani ringrazia e fa una riflessione sull'attualità e conclude invitando ad una specifica riflessione sul CINISMO.

Dicendo che anche senza rendercene conto, il Cinismo è in tutti noi, ci abituiamo agli eventi drammatici, dopo un po' ci facciamo l'abitudine e diventiamo cinici, dimentichiamo, attenuiamo, ci rassegniamo di fronte alle realtà

Tutto questo è molto attuale e lo viviamo tutti i giorni.

Da qualche parte nel mondo più lontano o più vicino a noi, si scatenano conflitti, guerre e distruzioni, ma anche nel quotidiano, nelle piccole cose, che potrebbero essere risolte con la Parola, col dialogo, vengono esasperate, viene sobillato l'odio, reazioni sconsiderate per un parcheggio, per un sorpasso, per una partita, per una discussione in discoteca. Non più la capacità di parlare, e attraverso il dialogo, trovare la soluzione ai problemi.

I fatti di cronaca spicciola ce lo raccontano continuamente e purtroppo anche fatti di cronaca drammatica e tragica in famiglia e nei rapporti interpersonali e di coppia, quando non c'è più la Parola, ma subentra la violenza.

Attualmente i conflitti alle porte della nostra Europa ci dimostrano che, anche nelle gravi situazioni che coinvolgono intere popolazioni, per arrivare alla pace non si trova la via del dialogo, della Parola, ma ancora quella delle armi.

Non riescono a riportare Ordine dal Caos.

Noi, nei nostri Templi, nei nostri Lavori, usiamo la Parola, e proprio attraverso questa cerchiamo di capire, di spiegare e di conoscere, per trasmettere attraverso la Parola i valori ed i principi che ci hanno sempre accompagnato. L'Apprendista nel silenzio impara ad ascoltare la Parola, a riflettere e a cercare di capirne i significati profondi. Imparare ad ascoltare l'altro per comprenderlo non è facile. Dopo userà la Parola consapevole per scambiare pensieri, sensazioni, opinioni per comprendere ed essere compresa.

Perciò non la violenza ma la Parola illumini la via.

 

ANNA MARIA VALTANCOLI 33°gr.

S.G.C. ad vitam

Grande Oratrice del SCFI

 immagine Tavola AnnaValtancoli